Oggi vogliamo parlarvi di qualcosa di particolare : la mela cotogna

 

Un frutto poco considerato, raramente visibile sugli espositori del supermercato. Un frutto bistrattato che meriterebbe molta piu’ attenzione soprattutto per la vostra salute.

La principale qualità della mela cotogna è la ricchezza di pectina, una fibra alimentare solubile. La pectina, aiuta a tenere sotto controllo i livelli di colesterolo e glicemia nel sangue ed è dunque un valido aiuto nella prevenzione delle patologie cardiovascolari. 

Non solo, la pectina aiuta la motilita’ intestinale. Detto in soldoni, per chi soffre di stitichezza, e’ un toccasana.

In piu’  l’acido malico contenuto nella mela cotogna, favorisce la digestione e ha proprietà antinfiammatorie a carico di stomaco e intestino.

Aggiungiamo a queste proprieta’ alcune altre tra le quali la prevenzione dell’anemia sideropenica e rimineralizza i denti combattendo la carie.

La mela cotogna e’ fonte di vitamine, soprattutto A, B1, B2, C  e di sali minerali come il potassio, il fosforo, lo zolfo e il magnesio.

E’ anche ricca di potassio che aiuta ad abbassare la pressione.

Insomma, un medicinale naturale per la vostra salute.

Il frutto e’ molto duro e non facile da mangiare, per questo noi ve la offriamo in una buonissima confettura extra.

Il suo sapore vi stupira’. Non c’e’ che da provarlo. Nel nostro negozio lo troverete in vasetti da 280 gr.

Curiosita’:

La mela cotogna rappresentò l’emblema di Venere, simbolo di fortuna e fecondità nei banchetti matrimoniali al tempo degli Dei.

Tra le più antiche piante da frutto conosciute, coltivata già 4.000 anni fa dai Babilonesi, sbarcò in Italia solo nel III a.C.

Nella mitologia greca, era obbligo alle giovani appena sposate di mangiare una mela cotogna prima di accedere al talamo.

Questo frutto è stato uno dei primi alimenti che le popolazioni antiche hanno utilizzato per le conserve grazie all’alto contenuto di pectina. Non per nulla la parola marmellata che utilizziamo tutt’oggi deriva dal portoghese MARMELO, che è il nome dell’albero del cotogno.